Visitare Firenze significa indiscutibilmente fare un’abbondante scorpacciata di cultura e di arte: monumenti sublimi, palazzi famosi in tutto il mondo, chiese da vedere una volta nella vita e opere d’arte che hanno segnato la storia. Una volta che ti sarai saziato di arte e architettura, si presenterà puntualissimo quell’appetito stimolato anche dai profumi invitanti emanati dalle tante bancarelle di street food e dalle cucine dei ristoranti sempre impegnate a sfornare piatti tanto succulenti quanto sfiziosi. Davanti ai menù, sei ovviamente libero di scegliere i piatti che più ti ispirano e che meglio si sposano con i tuoi gusti, ma sappi che ci sono alcune specialità che non dovrebbero mancare nella memoria delle tue papille gustative una volta che ripenserai al tuo viaggio fiorentino.

Bistecca alla fiorentina
Bistecca alla fiorentina
Non puoi che iniziare dalla mitica bistecca alla fiorentina, specialità che tutti gli onnivori dovrebbero provare almeno una volta. È un taglio di vitellone con l’osso, che deve essere a forma di T, pesa più o meno 1 kg, è alta più o meno 4 cm (non è mica una scaloppina!) e si cuoce alla brace. A proposito di cottura, se non vuoi incorrere nel disprezzo dei ristoratori, devi ordinarla rigorosamente al sangue. Quando avrai finito non esitare a impugnare l’osso con le mani per strappare gli ultimi brandelli di carne. Un bicchiere di Chianti (ma anche due) è fondamentale per vivere appieno l’esperienza. Il prezzo varia a seconda dei ristoranti, ma trovarla a meno di 45€/kg è ormai difficilissimo.

Lampredotto e covaccino
Lampredotto e covaccino
Il lampredotto è lo street food fiorentino per eccellenza: si tratta di uno dei quattro stomaci dei bovini, l’abomaso, che viene fatto bollire in acqua con pomodoro, cipolla, sedano e prezzemolo. Tagliato a pezzetti e condito con salsa verde, viene servito dentro a un panino oppure al piatto e, in entrambi i casi, è davvero una delizia. Il covaccino è, invece, un basso disco di farina, sale e lievito, condito con olio d’oliva e cotto nel forno a legna.

Finocchiona
Finocchiona, salame di cinta senese e lardo di Colonnata
La finocchiona IGP è un insaccato che, come si può intuire dal nome, viene aromatizzato con i semi di finocchio che gli conferiscono un sapore particolare. Se non vuoi perderti un abbinamento speciale, prova la schiacciata con finocchiona e pecorino. Il salame di cinta senese viene fatto con il suino di razza Cinta senese, autoctono toscano e tutelato dal Presidio Slow Food, che si riconosce per il suo manto nero e la cintura più chiara. La sua carne è molto saporita perché cresce allo stato brado nei boschi, nutrendosi di erba, tuberi, radici e ghiande. Il lardo di Colonnata, prodotto nel paese omonimo, in provincia di Massa Carrara, ma presente nei menù di tutta la regione, è insaporito con olio, sale, pepe ed erbe aromatiche e stagionato per almeno sei mesi in conche di marmo, poi finemente affettato.

Pappa al pomodoro
Pappa al pomodoro, panzanella e ribollita
Pane raffermo, pomodori pelati, aglio, olio e basilico sono gli ingredienti della pappa al pomodoro, piatto povero che è uno dei fondamenti della cucina regionale, che normalmente viene servito caldo, ma in estate si mangia anche freddo. Sempre in estate non può mancare la panzanella, fresca insalata di pomodoro, cipolle crude, basilico, spesso e volentieri cetrioli, poi mescolata con mollica di pane raffermo ammorbidita nell’acqua. E se i piatti a base di verdure sono la tua passione, ordina una ribollita, zuppa di verdure di stagione, cavolo nero e pane raffermo, che acquisisce sapore se viene lasciata riposare un giorno e poi bollita una seconda volta, quindi servita.

Castagnaccio
Castagnaccio e cantucci con il vino
Per concludere il pasto, non puoi privarti di un dolce. Tra le proposte potrai scegliere tra il castagnaccio, torta a base di farina di castagne, a volte con pinoli e uvetta e cosparso di rosmarino, e i cantucci, piccoli biscotti che vantano origini antiche: secchi e croccanti, a base di mandorle che tradizionalmente vengono abbinati al Vin Santo. Una raccomandazione: sappi che non vanno inzuppati nel vino.

Chianti
Un bicchiere di Chianti
E per innaffiare i pasti non può mancare un buon calice di vino. Il Chianti prodotto nella zona storica è il Chianti Classico DOCG e ha il simbolo del Gallo Nero. Per provarlo vai dai Fratelli Zanobini, probabilmente la più fornita enoteca di Firenze. Gestita dalla stessa famiglia dal 1944 questa mescita dall’aria sincera ti piacerà un sacco, soprattutto all’ora dell’aperitivo, quando ti ritroverai a discorrere allegramente al banco con altri avventori. E la genuinità si riflette anche nei prezzi, decisamente contenuti.